

30km a tecnica classica: 297°classificato pettorale n°128 BOERO MARCO dello S.C. GENOVA CAI SEZ.LIGURE in 03:11:13.53.
30km a tecnica libera: 289°classificato pettorale n°128 BOERO MARCO dello S.C. GENOVA CAI SEZ.LIGURE in 03:18:49.87.
Classifica della combinata: 120°classificato BOERO MARCO dello S.C. GENOVA CAI SEZ.LIGURE in 06:30:02.
(Nelle foto: l'hotel Du Lac di Lavarone dove ho soggiornato nel week end delle gare ed il serpentone di atleti alla partenza della tappa in tecnica classica. Sono riconoscibile, grazie ad una potente lente d'ingrandimeto, per il berretto rossoblù con grifone giallo in fondo al gruppo di atleti...)
Il giorno é arrivato! Grazie ad un permesso di mezza giornata presso il cerntro diurno per persone diversamente abili (me compreso, ovviamente...) dove lavoro, riesco a partire alle 14 di Venerdì 22/01/2010. Si ringrazia il responsabile del centro, Andrea Negri, e mia moglie Deborah, che doveva partecipare all' "evento" insieme alla figlia Bea come tifose, ma ha dovuto rinuciare causa stato influenzale della stessa. La Santa donna sà che tutto il mio correre é finalizzato a quest'unico evento sportivo e mi ha permesso di partire ugualmente, con la promessa che sarei tornato a casa con una cabaret pieno di strudel!!!
Arrivo alle 18 presso l'ufficio gare del centro congressi di Lavarone (TN). L'organizzazione fornisce, oltre al servizio di sciolinatura a pagamento della Star di Asiago, un pacco gara comprendente una sacca portascarpe, sali minerali da sciogliere in acqua e vari prodotti locali (miele, 1 kg di polenta, funghi secchi ed 1 bella fettona di formaggio "cruccolo"... Ottimi presupposti direi).
L'albergo da me scelto fra i vari contattati é l'hotel Du Lac, presso il capoluogo di Lavarone, il più antico del paese (aperto sin dal 1901) dove vengo accolto cordialmente dalla padrona. E' tutt'altro che pieno, siamo solo 2 ospiti: io ed il sig. Damiano di Bergamo, un veterano che ha partecipato a tutte le 29 edizioni della Millegrobbe. Il clima é molto familiare, cenando si possono scambiare due chiacchiere anche col cuoco Luciano, ex campione nazionale delle pattuglie militari negli anni '60, che sposandosi ha anche preso in carico la cucina dell'albergo in questione, acquisendo del cuoco anche... "le fisique du rol"!
Ed i risultati sono apprezzabili, in particolare i primi (ho apprezzato particolarmente gli strangolapreti, da non confondersi con gli strozzapreti romagnoli, coi funghi).
Dopo cena mi é stata messa a disposizione una saletta riscaldata per la sciolinatura, dotata di cavalletti e sagoma ferma-sci. Ho optato per una paraffina swix da -6 a -12°C per la zona di scorrimento, e steso lo stick universale toko a caldo come sciolina di base per la zona di tenuta.
Dopo una sana dormita posso permettermi il lusso di fare la mia abbondante (inutile specificarlo...) colazione alle 7.30 del mattino, considerando la vicinanza delle piste e la comoda partenza fissata per le 10.
Arivato al centro fondo millegrobbe nei pressi dell'abitato di Luserna vengo invitato da un solerte carabiniere non proprio... indigeno, a parcheggiare in una piazzuola coperta di neve...fresca!!! Così mi ritrovo impantanato con le ruote anteriori, quelle motrici... Si ringraziano i pompieri che col loro automezzo dotato di verricello mi hanno permesso di uscire da quella spiacevole situazione e partecipare alla gara.
Misuro in fretta la temperatura della neve, in zona soleggiata, e mi risulta essere a -7 °C. Opto quindi per 2 strati di stick blu universal della Rode, da -7 a -3°C.
Affrettandomi per raggiungere la partenza incontro Damiano che si é fatto sciolinare dalla Star, il quale mi comunica che la temperatura della neve della piana dove si parte é a -15°... Perfetto!
Troppo tardi per cambiare, alla disperata penso di utilizzare gli sci con scaglie riesumati dopo la tragica marcialonga 2008 (chi ha partecipato sa di cosa parlo...)
Dopo un giro di prova mi accorgo che gli sci non vanno poi malaccio, e così prendo posizione nel mio settore, il 3° (ed ultimo, ovviamente...)
Il freddo é pungente, nei primi due km con la respirazone affannosa il freddo entra nella gola causando un fastidio al quale non sono abituato, ma dopo la prima salita riesco ad ambientarmi, i battiti cardiaci si stabilizzano e così anche la respirazione. A parte questo inconveniente la partenza é stata, come mio solito, tranquilla ma buona!
Nella prima ora di gara spingo nei tratti di pianura col mio passo preferito, la scivolata spinta, ormai desueto per gli atleti veri, visto il potenziamento che fanno degli arti superiori, ma molto redditizio per noi "bisonti". Vado benino anche in salita, meno in discesa, non tanto per gli sci lenti ma per la paura di "mollarli"... Infatti la stagione precedente si é chiusa con una rovinosa caduta in quel di Cogne (AO) e conseguente distorsione al ginocchio sinistro, e mi é rimasto un pò dei timore... Lungo i 30 km del percorso son poi caduto 4 volte, ma verso la fine della gara sta fifa é passata!
Mi alimento dopo un'ora di gara, al passaggio del 10°km, poco prima del rifornimento... Ecco la prima delle due note dolenti della Millegrobbe, solo due rifornimenti per 30 km e decisamente scarsi... Per me non é un problema, visto le scorte che mi porto dietro, ma qualche conforto in più non mi dispiacerebbe!
La seconda nota dolente é il passaggio continuo di sciatori non iscritti alla gara lungo il percorso, un pò é naturale ma evidentemente l'organizzazione non lo vieta e talvolta sembra di patecipare ad una gita sociale, più che ad una granfondo!
Per il resto tutto ok, pista battuta benissimo, neve ottima e panorami incantevoli.
Cerco d'impegnarmi a fondo per la presenza del "fuori tempo massimo" fissato alle 3h. e 30min. per ogni tappa, ma i miei passaggi sono confortanti ed affronto la seconda parte della gara più serenante.
Ho sempre due atleti davanti a me come riferimento, ma li perdo di vista nell'ultimo tratto di discesa, e colcludo la gara in solitaria, pochi minuti oltre le tre ore.
Gli speaker annunciano l'arrivo di ogni atleta con un sottofondo musicale, a me é capitata "CREUZA DE MA" del grande Faber, e la cosa mi ha commosso vista la mia condizione di... emigrante, per scelta felice e consapevole, ma con la mia Zena sempre nel cuore!
Ho finalmente capito il senso di un buon allenamento, anche se non ti migliori eviti guai fisici ed infatti ero stanco ma non dolorante, fatto salvo per il mio braccio sinistro (la corsa é un ottimo sostitutivo del fondo, ma non allena gli arti superiori...)
Un bagno caldo ed un ottima cena sono untilissimi per rigenerarsi, oltre alle chiacchiere col la padrona dell'albergo sulla storia locale (molto legata alle vicissitudini della prima guerra mondiale) e dell'albergo (in oltre un secolo di vita ha avuto molti ospiti illustri, fra cui SIGMUND FREUD, il padre della psicanalisi!)
Damiano, da buon veterano bergamasco, accompagna il pasto con abbondante Teroldego, io mi difendo con un buon vino rosso della casa... Ecco un altro esempio che mi piacerebbe imitare, come il buon CARRAVIERI, veterano del mio sci club, anche Damiano affronta i suoi sessant'anni con un invidiabile spirito (non solo di...vino!) rifilando anche 33 min. ad un trentenne, un pò sovrappeso come me, ma comunque trentenne...
Per l'indomani opto sulla sciolinatura fornita dall'organizzazione. Se volessi puntare al risultato dovrei scegliere la tecnica classica anche nelle gare a skating, anche perché la tappa dell'indomani é molto più dura della prima, ed io soffro la tecnica di pattinaggio soprattutto in salita... Ma sono dell'avviso che per nigliorare nella tecnica sfavorevole bisogna provare e riprovare, e così faccio.
Mi presento così alla partenza con largo anticipo, vista la disavventura del giorno prima, per fortuna non incontro altri carabinieri poco avvezzi a neve e simili, così ho tutto il tempo di provare gli sci (ottimi!) e fare riscaldamento.
La temperatura é più alta del giorno precedente, e la prima metà di gara si svolge ottimamente, facendomi pensare di scendere sotto le 3h, grazie anche ai progressi fatti in salita utilizzando quasi esclusivamente il pattinaggio alternato, altro passo da archeologia del fondo, ma utilissimo a noi "bisonti"!
La salita appunto... Dal 15°km in poi é davvero tanta, prima una molto lunga con altrettanta discesa, e poi una lunga serie di saliscendi...non a caso si chiama Millegrobbe!
Comunque mi sento in forma e riesco a superare due atleti saltando il secondo rifornimento (non ho prove filmate per Stefano Canepa che non ci crederà, ma sapevo che era rimaso solo the caldo, quindi ho tirato diritto!)
Avevo ancora un altro atleta davanti a me, ed ho dato fondo a tutto quello che avevo per raggiungerlo grazie al lungo tratto della piana di partenza, da ripercorrere al contrario per portarsi all'arrivo. Ci sono riuscito, facendomi sotto nel breve tratto di discesa finale... Troppo breve, ancora 100mt e lo passavo ma va bene così, chiudo in 3h e 18 min... Penultimo ma felice!
Mi sento di consigliare questa granfondo, anche se ha un pò perso il fascino dei primi anni, soprattutto perché non si attraversa più il centro abitato come un tempo e per le lacune organizzative sopra descritte, ma con gli opportuni accorgimenti del fondista accorto penso possa essere un'esperienza positiva ed arricchente per tutti i partecipanti!
Salvo imprevisti io penso di esserci anche l'anno prossimo,con moglie e figlia al seguito, e magari con quache altro atleta dello sci club Genova del Cai! (Per chi riuscisse a ritagliarsi una settimana bianca é anche validissima come preparazione alla Marcialonga, che si corre sempre nel weekend successivo.)
Nota per i golosoni: Per lo strudel si consiglia la pasticceria nella piazza della chiesa di Lavarone, aperta anche la domenica pomeriggio...