mercoledì 14 aprile 2010

6° Tappa: 28°Giro della Turaza. Porto fuori (RA), 28/03/2010.Km 21,097, gara non competitiva, terminata in 2h. 07min. 30sec.













Eccomi, come programmato, ad un nuovo tentativo di avvicinamento all'abbattimento del muro... Ci sono voluti 40 anni per abbattere il muro di Berlino, spero di mettercene molti meno per scendere sotto le 2h per terminare una mezza maratona!
Giornata finalmente primaverile, dopo un lungo inverno, mi presento in anticipo di circa un'ora, avendo così tutto il tempo di ritirare il premio di partecipazione: un gustoso, freschissimo e chilometrico salamino... Forte é la tentazione di comprare uno sfilatino nel supermercato vicino alla partenza per rinforzare la colazione, ma mi sovviene il muro da abbattere... Rinuncio e preferisco fare un buon riscaldamento, molto utile ad un corpulendo "diesel" quale io sono.
Grazie ad una mezz'ora di corsetta lenta e qualche esercizio preparatorio la partenza é stata una bomba: viaggio sui 5min. e 45sec. a km, mantenendo l'andatura fino a metà gara, quando mi presento con un margine di 5 min. abbondanti sul calcolo fatto per poter arrivare al 20° km col tempo sufficiente per gestire le risorse, dando fondo a tutte le energie e provare a compiere l'impresa...
Almeno mentalmente ho memorizzato quale sarebbe il ritmo da tenere per farcela, uso il condizionele perche dopo l'11° km avviene sempre il calo, oserei dire fisiologico... Non sò se é uno sbaglio tattico e se imponedomi di stare sui 6 min. al km nella prima metà posso poi sperare di invertire le tendenza e recuperare alla grande nella seconda parte. Si accettano consigli...
Stà di fatto che nella seconda parte c'é stato nuovamente il cedimento, anche se più contenuto come nella "Valli e pinete", tanto da chiuderla con un tempo quasi identico. Il giro della turaza, inoltre, é molto bello dal punto di vista panoramico (si corre per lunghi tratti sugli argini dei "fiumi riuniti" fra Porto fuori, Lido di Dante e Lido Adriano, nel ravennate, oltre che nella pineta di Lido di Dante) ma lo strerrato non agevola sicuramente la velocità della corsa, almeno per quello che sono i miei gusti (probabilmente erano più contente le mie ginocchia!)
Insomma, già al 15° km mi sono accorto che questa non era "la mia volta", ma ogni podistica o mezza maratona é anche un buon allenamento per quella successiva, quindi va bene così.
Mi stò anche appassionando a questa distanza, penso di ridimensionare i miei impegni nelle distanze maggiori come la maratona, facendone solo una all'anno, giusto per provare, perché dal 30° km in poi si soffre e basta... Se non ci si diverte pernso proprio non ne valga la pena!
All'arrivo le solite quattro chiacchiere con gli altri abitudinari delle podistiche romagnole, fra cui un podista di Russi che corre sempre, estate primavera autunno ed inverno con canottiera, pantaloncini e fascia tergi sudore... Temerario!
Sfotteva un pò, ma simpaticamente, per la mia maglia, una delle tante della mia squadra del cuore, per il fatto che non vinciamo niente da circa novantanni!
Ho risposto che non disperavo di vincere qualcosa prima di smettere di correre (conto di farlo fino a 90 anni circa...)e che comunque ero fiero di conoscere qualcuno che, Genoano come me, aveva visto un capitano del Genoa alzare un trofeo...
Aveva sei mesi mio padre quando il Genoa vinse la sua unica coppa Italia, ma questo non ditelo all'amico podista romagnolo...


...é stata quella l'ultima volta in cui ho parlato di mio padre quand'era ancora in vita, ne ho parlato da Genoano e penso che sia stato contento di questo...


Ha fatto appena in tempo a votare, come il premier di Arcore ha chiesto a tutti i moderati (penso che te la stai ridendo ancora adesso per questo, caro papà!) e te ne sei andato improvvisamente l'indomani, lunedì 29 marzo 2010, a mezzogiorno, per colpa di un infarto, come accadde a tuo padre...
Dev'essere stata più dura per te, avevi solo 21 anni e dovevi partire per militare. Sò che al tuo ritorno ti sei chiuso un pò in te stesso ma gli amici e tuo fratello ti hanno aiutato molto, portandoti spesso fuori, soprattutto per seguire il Genoa a Marassi, e talvolta anche in trasferta.

Eri diventato improvvisamente capofamiglia, e quella responsabilità ti pesava, ma dopo qualche anno, con tanta fatica, sei riuscito a superare la china e continuare il tuo percorso su terra piana... o se non altro meno ripida!

Sei diventato un camallo, potendo mantenere più agevolmente te stesso e mia nonna, nella vostra casa "ai 5 santi", sulle colline proprio sopra il porto di Genova. Benedetta fu quell'influenza di mia nonna che le impedì di fare rifornimento di cherosene al distributore di Via Milano, per riscaldare l'appartamento.
Ci andasti tu e lì conoscesti mia madre, che lavorava in quel distributore come segretaria...

Era la fine dei mitici "anni sessanta", tanto decantati da Gianni Minà, e fu allora che le regalasti un tronchetto della felicità, che hai curato nei 40 anni a venire, così come hai avuto cura di tante altre cose, per questo ti ricordo ora con dolore, ma anche con tanto orgoglio e riconoscenza!

Riassumendo quelle che sono le mie sensazioni, e quelle raccolte da tutti gli amici e parenti che ci sono tanto vicini in questi momenti, mi sento di poter dire che si stava volentieri con te e sei stato un buon amico per tutti... anche per me!

Per questo mi sembra bello renderti omaggio e ricordarti anche sul mio blog con una bella poesia di David Maria Turoldo, che trascriverò in calce al post!

Proprio tu mi hai insegnato a vedere sempre il bicchiere mezzo pieno (se fosse mezzo vuoto si può sempre riempire!) e penso di poter ringraziare il Buon Dio che ti ha regalato 74 anni intensi, con la ciliegina sulla torta degli ultimi 3 col matrimonio di tuo figlio e la gioia di diventare nonno!

Spero non ti spiaccia la mia reazione alla tua improvvisa partenza, ma sento il bisogno di... continuare a correre! Dopo 15 giorni di doveroso stop per salutarti e assumere io il ruolo di capofamiglia (termine tanto impegnativo, ma a 36 anni si può fare, anzi si deve...) ho già rimesso le scarpette per una podistica!

Anche se moralmente sono, ovviamente, piuttosto giù mi sento in forma... Domani sera tornerò a Genova con la mamma per la dichiarazione dei redditi (a proposito, sei riuscito a scivartela... Altro scherzetto al Berlusca, sei un grande papà!) e starò con lei fino a lunedì. Non ti preoccupare, starà appena una settimana da sola, non riuscirebbe a resistere di più lontano dalla vostra nipotina! Questo week end, guardacaso, si corre la mezza maratona di Genova... Ci sarò anch'io papà, con la mia solita maglietta del nostro Grifo, attraversando i luoghi dove sei nato (ad Albaro... Te ne sei vantato molto per questo, eri un camallo ma di nobili origini!) dove facevi il garzone nel negozio di frutta e verdura della nonna, dove andavi a scuola e costeggindo il porto, dove hai lavorato per 35 anni.

Sarà difficile ma bellissimo, il miglior modo per me, per ricordarti e renderti omaggio... Poco importa se ci metterò 2h o poco più, l'importante per me é esserci! Un ultima cosa: grazie papà per averci tenuto un tavolo nella trattoria sotto casa, a Genova Bolzaneto... Dopo il tuo funerale, mercoledì 31 marzo scorso, abbiamo cercato disperatamente una trattoria a Genova e dintorni per il pranzo Pasquale, ma niente da fare! Venti telefonate, tutto pieno... e poi dicono che c'é crisi!

Il ventunesimo tentativo, alla tratoria Agnese di Via Giro del vento a Bolzaneto, é andato a buon fine, mi permetto di consigliarla visto che ci siamo trovati molto bene. Col menù a prezzo fisso di 30 euri bevande escluse abbiamo gustato degli ottimi antipasti (fra cui la classica mostardella, salame morbido genovese), taglierini di borragine al pomodoro e pansoti al sugo di noci, le classiche costine d'agnello pasquali, impanate e fritte, con insalata mista e verdure grigliate, tris di formaggi, dolce, caffé ed ammazza caffé. La bimba di quasi 2 anni che durante la settimana in liguria s'é messa a mangiare come una di 4 (ora la riconosco quale mia figlia!) gratis...

Molto cortese anche il personale, se capitate da quelle parti merita farci un salto!

Papà non c'era, ma é stato, e lo é tutt'ora, molto presente nei nostri ricordi e nelle mie battute demenziali, che da allora sono aumentate, come se volessi fare anche la sua parte... Grazie anche delle tue battute, facevano ridere quasi tutte, siamo stati bene in tua compagnia... Grazie di tutto e buon viaggio!

IL RICORDO DI UN AMICO.
Penso che nessun'altra cosa ci conforti tanto,
quanto il ricordo di un amico,
la gioia della sua confidenza
o l'immenso sollievo di esserti tu confidato a lui
con assoluta tranquillità:
appunto perché amico.
Conforta il desiderio di rivederlo, se lontano,
di evocarlo per sentirlo vicino,
quasi per udire la sua voce
e continuare colloqui mai finiti.

Nessun commento:

Posta un commento